lunedì 29 dicembre 2008

i consultori in emergenza

I consultori familiari sono in piena emergenza. Molte delle loro strutture sono inadeguate e il personale del tutto insufficiente. I carichi di lavoro aumentano; chi è andato in pensione in questi anni più recenti, per buona parte non è stato sostituito. Ogni giorno di più aumenta l’utenza; si avviano progetti che per anni sono rimasti sulla carta, quali gli screening e l’attuazione più piena del P.O.M.I.; sono in costante aumento le richieste di intervento per problemi di tutela dell’infanzia, per conflitti in seno ai contesti relazionali di coppia e famiglia, e quelli per la promozione della salute in ambito scolastico. In quest'ultimo periodo i consultori sono stati attrezzati con gli ecografi, e l'opportunità di questo strumento migliora e qualifica gli interventi.

Per molte delle prestazioni erogate, il consultorio rimane ancora un servizio gratuito, e questo, in tempo di crisi, non è un fattore trascurabile. Rimane marginale nella nostra Regione il ruolo dei consultori sul terreno delle IVG – interruzioni volontarie di gravidanza -: solo il 10% -dato ISTAT- delle donne che vi ricorrono transitano dal consultorio. Il problema su questo punto è dato prevalentemente da una certa discrezionalità da parte dei medici che eseguono gli interventi nella gestione della liste d’attesa, ciò, nonostante autorevoli richiami a ché queste vengano gestite dai consultori. Il problema potrebbe trovare spiragli per essere più adeguatamente affrontato mediante la creazione di idonei spazi d’ascolto nelle sedi ospedaliere, gestiti dagli operatori consultoriali, specie per prevenire le recidive. Evidentemente altre fondamentali opportunità in tal senso dovrebbero essere costituite da una appropriata formazione educativa all’affettività e alla sessualità con le giovani generazioni e con le giovani coppie, potenziando anche con nuovi e più aggiornati metodi d’intervento - una maggiore dimestichezza, ad esempio, nell'uso dei mass-media - quanto già oggi viene fatto.

A determinare l’emergenza attuale concorrono in maniera notevole le strutture delle sedi consultoriali, per gran parte anguste e disseminate di barriere architettoniche. La carenza estrema di personale porta a ché l’impegno in un’attività avvenga frequentemente a discapito di qualche altra, nel mentre tutte sono da ritenersi necessarie vedasi ad esempio quelle di carattere sanitario, inscritte tutte nell’elenco dei L.E.A. – livelli essenziali di assistenza - (anche le versioni più aggiornate di questi – in attesa del varo di quella ufficiale - mantengono inalterate tutte le competenze attribuite ai CC.FF.).

La sanità pubblica è costantemente in difficoltà, per le sempre maggiori richieste di cura e tutela della salute da parte dei cittadini, e per la cronica ristrettezza di risorse, ma anche per quelle periodiche emersioni di scandali nel settore che gettano discredito e sospetti sull’intero sistema (non riferibile ciò alla specifica realtà pugliese, ma in considerazione di uno sguardo più ampio a livello nazionale). Sono un patrimonio di ricchezza d’esperienza professionale, i consultori familiari; molto del lavoro di questi Servizi viene svolto in maniera assidua ma senza clamore. L’impegno a promuoverli, a farli uscire dal limbo dell’incertezza, dalle annose carenze e dalla precarietà c’è, se ne avvertono i segni: le delibere della nostra Regione per creare commissioni e gruppi di lavoro che ridiano spessore a questi Servizi ne sono un segnale. A livello di singole ASL vi sono gruppi per la realizzazione dei P.A.L. (Piani di Attuazione Locale del Piano Regionale della Salute). Permangono talvolta difficoltà nel flusso delle comunicazioni, nel senso che anche chi partecipa ai vari gruppi di lavoro (regionali e aziendali) molto spesso rappresenta se stesso, in assenza di un contatto assiduo con la base più ampia, per recepirne istanze e restituirne gli esiti. È una fase di fermento, di riorganizzazione del settore, riprogrammazione delle attività. E il tutto avviene, come ormai solito nel nostro vivere attuale, col treno in corsa.

Un grosso aiuto giunge quando le Amministrazioni locali prendono a cuore la realtà di questi Servizi, coadiuvando le ASL nel reperimento di strutture idonee. Non è tutto, ma non è neanche poco! Un ulteriore aiuto potrebbe derivare da una riconsiderazione dei carichi di lavoro rispetto alle attività di competenza dei vari servizi. Ad esempio, alcune U.O. ospedaliere, dove fino a qualche anno fa nascevano molti più di bambini di oggi (stante il generale calo di natalità) potrebbe indurre a spostare nel territorio qualche unità di personale, senza che ciò sembri una bestemmia!

Siamo in emergenza, ma non manca la fiducia che dalla valorizzazione piena di questi Servizi giunga un aiuto essenziale per affrontare in maniera adeguata le problematiche della famiglia, oggi. E che scoprendo tale opportunità le Istituzioni di riferimento, Regione, ASL, Enti Locali, sappiano sostenerli adeguatamente con ogni intervento non più procrastinabile che ne adegui le strutture ed il personale. Ne dovrebbe conseguire anche per quel residuo di Operatori rimasti ancora intorpiditi dal lassismo di anni e decenni passati, un opportuno scossone che ridia entusiasmo alla propria scelta professionale e alla propria vita. Ne va del futuro di questi ‘nostri’ Servizi, ne va del futuro di tante famiglie che in questi Servizi possono reperire un fondamentale aiuto ad affrontare più adeguatamente le difficoltà impellenti, ne va del futuro dell’intera nostra Società.

sabato 27 dicembre 2008

Natale '08

Carissimi,(…) Siamo alla vigilia della Santa Famiglia, dove Gesù ha riconosciuto il grande valore delle relazioni che custodiscono i bambini. Credo che il testo di Giuseppe Limone sia veramente un gioiello, anche per chi non ha fede. Comunque, a certe cose "bisogna crederci", senza fanatismi, ma è pur vero che la famiglia che nasce dall'amore di due persone può diventare vangelo vivo nella chiesa. Vi lascio l'augurio camaldolese da me personalizzato.
Giordano -Monaco di Camaldoli
Solennità del Natale-Epifania 2008
«Considera l’Incarnazione del Signore in modo conveniente al mistero…Unisciti ai Magi che nella gioia accolgono Dio nel Bambin Gesù»(San Basilio Magno)
Adorando un Bambino,pastori, sapienti, profeti… accolgono il Dio che si fa a misura d’uomo. Nella speranza che l’Anno nuovo porti frutti di grazia e di pace per tutti.
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Natale è.....
Non solo dobbiamo insegnare ai bambini, ma imparare dai bambini. Perché ci sono cose che noi possiamo fare per i bambini, ma ci sono cose che i bambini possono fare per noi. Stare in ascolto del bambino è riscoprire il possibile che avevamo dimenticato. Stare in ascolto delle domande del bambino è far entrare aria fresca nelle stanze chiuse delle nostre risposte senza domande. Stare in ascolto del bambino è farsi curare dalle domande grazie alle quali le nostre risposte erano le malattie. Stare in ascolto del bambino è scoprire la parte di noi che avevamo perduto e di cui abbiamo bisogno per salvarci. Stare in ascolto del bambino è la rivelazione del nostro partner invisibile, come in un desiderio sognato. Stare in ascolto del bambino è scoprire di che cosa sentivamo il bisogno senza sapergli dare il nome. Stare in ascolto del bambino è scoprire l’eros originario del rapporto col sé che è nell’altro e con l’altro che è in sé. Stare in ascolto del bambino è darsi alibi onorevoli per superare il pudore di essere ciò che dentro siamo restati. Stare in ascolto del bambino è riscoprire le domande che avremmo vergogna a riporci, se il bambino non ce ne restituisse il coraggio. Stare in ascolto del bambino è seguire con gli occhi un’eruzione originaria di cui avevamo perso la memoria e la forza. Stare in ascolto del bambino è scoprire la prossimità primitiva di emozione e pensiero.Stare in ascolto del bambino è fare filosofia.
Giuseppe Limone, da "Piccole righe per una grande idea"

sabato 20 dicembre 2008

e-mail del Presidente Vendola

----- Original Message -----
From: <
email@nichivendola.it>
To: "Luciano Provenzano" <
lprovenzano@alice.it>
Sent: Tuesday, December 16, 2008 12:23 PM
Subject: sito consultori familiari


Caro Luciano il sito da te proposto mi sembra uno strumento valido in grado di coniugare efficienza e trasparenza. Per renderlo istituzionale, per accreditarlo - come tu scrivi - dovremmo coinvolgere il Dirigente del Servizio Comunicazione Istituzionale, il Dott. Eugenio Iorio. Come saprai, il "Sistema integrato di comunicazione e di informazione nella sanità", unico esempio in Italia, favorisce i processi di condivisione, consente un'adeguata conoscenza delle attività e delle strutture organizzative, orienta la domanda, rileva i bisogni per migliorare gli interventi e la soddisfazione, innalza la qualità complessiva dei servizi. La tua proposta potrebbe andare in questa direzione quindi ti chiedo di contattare il Dott. Iorio, che io intanto avrò informato, scrivendo a e.iorio@regione.puglia.it.
Auguri di felicità anche a te
Nichi Vendola

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Questo blog che per alcuni mesi ha favorito prevalentemente la divulgazione di iniziative consultoriali, ora inserite nel sito www.socialefecondo.altervista.org - in merito al quale l'e-mail del Presidente Vendola di cui sopra - riprende ora la propria specificità, quale ambito di confronto sui temi di vita consultoriale, aperto alla partecipazione e collaborazione di chiunque lo desideri, Operatori e Utenti, Amministratori e Cittadini tutti.