giovedì 13 marzo 2008

apertura fiduciosa

"Nessuno poteva immaginare il dolore di questa famiglia. Le donne non avevano mai manifestato un cedimento, avevano sempre un sorriso sulle labbra. La tragedia familiare che le ha legate in vita, conducendole alla morte era un fatto intimo. Non oltrepassava le mura del condomnio di via Gobetti. " (Gazzetta del Mezzogiorno, 13 marzo, '08, articolo inerente la tragedia di Taranto, di un medico che ha sterminato la propria famiglia).
_________
Aprire il primo post di un blog sui servizi consultoraili col riferimento ad un evento così drammatico può avere un senso solo avendo di mira la crescita dell'impegno per favorire come consultori familiari e come società intera le migliori condizioni, affinché tragedie simili NON abbiano mai più a ripetersi.
Il fatto qui appena ripreso lo si assume comunque come emblematico di tanti e tanti altri casi di 'tragedie familiari', che, per la loro gravità, pervengono all'attenzione dell'opinione pubblica , e di tante altre che pur se non altrettanto eclatanti e restando annidate fra le pieghe delle relazioni domestiche non sono affatto meno gravi.
Ma è proprio questo il punto critico, quello che il brano dell'articolo sopra mette in luce: il perbenismo di facciata che copre dei rapporti deteriorati può risultare fatale!
Occorre sapienza, attitudine professionale e umanità profonda nell'aprire i problemi del cuore e delle famiglie; pertanto è necessario che le persone che si rivolgono ad un servizio competente per manifestare una propria personale difficoltà o criticità familiare, possano essere certe di affidare il proprio vissuto a persone altamente competenti e capaci.
A fronte di tale imprescindibile garanzia da parte dei servizi, occorre al contempo una trasformazione dell'atavica riservatezza per la quale i panni sporchi sempre e comunque andrebbero lavati in famiglia; ma quando la lavatrice domestica non va, occorre umilmente riconoscere di dover chiedere aiuto. Allora, il consultorio familiare a pochi metri da casa o a qualche chilometro resta sempre un riferimento di garanzia verso cui orientarsi.

Nessun commento: